Il Ducato di Metalium prospera, la gente è felice, i mercanti viaggiano da villaggio in villaggio portando le loro merci in giro. Ma una nuvola nera comincia a stagliarsi all'orizzonte. KrakVxzth il Signore delle Montagne di Bronzo trama all'ombra della Cupola di Piombo. E' invidioso del Duca Bernardo e della sua ricchezza, ma soprattutto brama mettere le mani sull'avvenente figlia quindicenne del Duca, Troy la leggiadra.

Troy è invaghita di Udo, capo delle guardie di palazzo. Un vigoroso armadio a 4 ante, con spalle di 2 metri per 2 metri d'altezza. Ma il padre l'ha promessa al vecchio Pruzzo, un tempo rinomato atleta, ma oggi solo uno stanco e baffuto signore di terza età.

Ed è il giorno in cui si svolge il banchetto in cui Bernardo ufficializzerà il fidanzamento fra Troy e Pruzzo che la nostra storia ha inizio!

 
   
 

“E' con somma gioia che....” il Duca venne interrotto dal repentino aprirsi delle porte della sala. Udo avanzava a lunghe falcate verso il tavolo del banchetto, sotto gli occhi adoranti della bella Troy.

“Cosa succede Capitano?” chiese il Duca.

“Succede che questo matrimonio non può essere celebrato ” Rispose il valoroso Udo.

“Perché mai? Che accade? È forse scoppiata una guerra?” chiese nuovamente Bernardo

“Macché Guerra, Troy la voglio per me!” Disse a gran voce Udo e subito i presenti cominciarono a mormorare allibiti.

Il Duca era rimasto a bocca aperta non sapendo più cosa dire, mentre Troy non stava più nella pelle e Pruzzo cercava il suo cornetto acustico con scarso successo.

“Io non la lascio nelle mani di quel vecchio. Io sono Udo, capo delle guardie, figlio di Rocchenrolf, nipote di Pivi che discendeva per linea diretta da Ian Collina in persona. Io sono Udo e questa è la mia volontà. Fermatemi se potete. ”

Detto questo Udo si caricò senza troppa grazia Troy sulle spalle

“Mi piaci quando sei così rude” disse la ragazza, arrossendo un poco, ostentando il pudore che si addice ad una candida vergine. “E vedrai quando mi calo le braghe” rimbottò Udo.

Il Duca sorpreso ma colmo d'ira iniziò a chiamare le aiuto:

“GUARDIE!!! GUARDIE!!! FERMATELO!!!!”

Subito, cento guardie si gettarono su di Udo che, snudata l'arma e sempre con Troy in spalla, si apprestò a combattere.

Ne uccise 57 solo nel primo scontro, poi, per guadagnare tempo, emise uno squassante peto e a questo punto fu sin troppo facile eliminare le 43 rimaste.

E così Udo fuggi nella notte, a cavallo di un destriero rosso come il sangue, che invece di nutrire sparava degli acuti impressionanti ed era chiamato il cavallo power per la sua velocità nel galoppo.

Il Duca era distrutto. Diede ordine di radunare l'esercito per cercare Udo, passarono le ore, quando una guardia giunse da lui portando un uomo legato e imbavagliato e cui erano state tagliate pure le mani, i piedi e il pistolino. Era Udo.

“Lo avete già preso?” Chiese il Duca alzandosi dal suo scranno.

“Lo abbiamo trovato gettato nel pozzo” rispose la guardia.

“Cos'è successo allora?” Chiese il Duca rivolgendosi ad Udo.

“Non lo so, sono stato aggredito all'alba”.

Tutto fu chiaro a Bernardo: KrakVxzth il Signore delle Montagne di Bronzo aveva chiesto l'aiuto di Guarino l'Instancabile. Il grande incantatore però era probabilmente impegnato per cui aveva consigliato a Krakvxzth di rivolgersi a Prudens l'Infame, noto tagliagole proveniente dalla dimensione astrale di Corleone. Chiarissimo. Ed era infine assai probabile che la Troy fosse stata rapita da uno dei suoi scagnozzi, ovvero Duro il millefacce che brandiva Lurindana, la cui lama riesce a segare 57 uomini in un colpo solo, cavalcavando Dodo il mastino infernale. Ormai il disegno del nemico era chiaro a Bernardo.

Era tutto finito, se KrakVxzth era riuscito a portare dalla sua parte simili alleati come avrebbe fatto Bernardo a riavere la sua adorata figliola?

Non sarebbe certo stato il vero Udo, così ridotto, a riportargliela. Ne Pippo il Gigante delle Tempeste, da troppo tempo malato di sifilide. Tantomento Marino il Prode, di cui da anni si erano perse le tracce.

Fu Stivsilvestro, mago di corte, a venire incontro al Duca suggerendogli la soluzione.

“Un tempo, prima che le estati e gli inverni cominciassero ad alternarsi all'autunno e alla primavera. Prima che l'Unicorno divenisse Toro, prima che i figli degli Dei abbandonassero questa terra e prima che il Polo delle Libertà divenisse una minaccia, prima che i comunisti smettessero di mangiare bambini...”

“taglia” disse il Duca, scocciato da quel mago così prolisso

“ehm.... sì.” tagliò corto Stivsilvestro “ci sarebbe il Leggendario Guerriero di Ghiaccio... LUCATURILLI!”

 
   
 

E così accadde che al mago venne dato l'ordine di far risorgere l'antico e prode guerriero. E così fu. La terrà tremo ed un fulmine cadde dal cielo. Quando il fumo si diradò eccolo. Luca.

“Hey, cazzo. Che succede?” esordì il prode guardandosi attorno

“Luca! Io Stivsilvestro ti ho evocato”.

Il prode Guerriero di Ghiaccio si concesse un gesto apotropaico rispondendo “Che vuoi? Io ho da fare!”

“Devi salvare mia figlia!” Intervenne il Duca

“E' troia?” Chiesa Luca

“E' Troy” Rispose Udo

“E questo invalido del cazzo ora che vuole?” Chiese il Prode Guerriero di Ghiaccio

“Sono Udo e se fossi ancora in grado di maneggiare una spada mi sbarazzerei di te in un baleno! ” rispose stizzito Udo.

“Certo certo, sono stufo di ascoltare queste storie. I Rhapsody sono un gruppo vero! Non sono una trovata commerciale! Noi siamo.... ma che cazzo sto dicendo? Beh... dov'è andata questa Tory?” disse Luca

“E' stata portata via da KrakVxzth il Signore delle Montagne di Bronzo, tu dovrai andare nel suo palazzo, la Cupola di Piombo e riportarla indietro. Per farlo dovrai procurarti l'Emmenthal Sword che un tempo brandivi in sella al tuo unicorno!” disse Stivsilvestro

“Si, va bene, ma prima vino e puttane!!” esclamo Luca.

“Non c'è tempo eroe! Oltretutto il tuo unicorno è morto da secoli, dovrai rimediare una nuova cavalcatura” aggiunse il mago

“Orbene questo è un problema. Ma sono sicuro che il metallo e Gioidemaio sapranno aiutarmi... è ancora vivo Gioidemaio?” Chiese Luca

“Gioidemaio è Immortale, dovresti ricordartelo. Ma sono decenni che si è ritirato nella Valle del Pelo, dubito che riusciresti a trovarlo” spiegò il mago.

Luca scosse la testa.

 
   
 

Il sonno di Luca fu agitato, nel delirio rivide i suoi vecchi compagni... Alex dalle Dita Veloci, Fabio Chioma d'Oro, e Alex Piè Veloce. Loro erano morti da secoli ma lo mettevano in guardia. Lui non capiva le loro parole, non le aveva mai capite nemmeno quando erano vivi. Uno veniva dall'Impero di Allemagna e parlava emettendo sbuffi di crauti, l'altro era Etrusco, figlio della Maremma, l'ultimo non si era mai capito ma forse era muto o diceva solo cazzate. Il sogno divenne un incubo, vide Karbonera, antico amico poi divenuto un nemico, sodomizzare i suoi vecchi amici, e poi farli a pezzi utilizzando un tagliaunghie.

Luca si svegliò sudato. Chiamò immediatamente Vakka, l'ancella che gli era stata affidata.

“Vakka! Fammi vedere quello che sai fare!” Le ordinò.

“Cosa vuoi che faccia per te?” Rispose lei civettuola.

“Non ne ho idea! Prendi quel coso e sbrigati! ”

“Come ordinate” disse la ragazza, educata fin da piccola a ubbidire.

“Forse è meglio che mi passi il peso da 80 invece del vogatore. Brava. Ora vattene pure. ” disse Luca.

Vakka si alzo elegantemente e andò via.

“Bene, ora devo pensare. Farò 800 serie di addominali e un po' di panca, mi aiuteranno a riflettere” Pensò Luca e, siccome che per un eroe pensiero ed azione coincidono sempre, così fece.

Mentre pompava ebbe finalmente l'illuminazione

“SCOTT!” Esclamò, subito apparve un individuo strano che biascicava bestemmie.

“Non ho detto Scotto, ho detto Scott, va via stronzetto, poiché il vero leader del matriciana-metal sono io!” Ordinò Luca con voce potente e Scotto andò via col capo chino e la coda tra le gambe.

Giunse l'alba, Luca uscì dal palazzo montando sulla groppa di Coppale il più nobile dei cavalli, discendente diretto da Erbaviva, noto per la sua capacità di emettere peti infuocati si diresse subitaneamente verso il villaggio dei Nani Epici.

Dopo 10 giorni di viaggio Luca giunse finalmente davanti ai portoni di vero metallo della città dei Nani Epici.

“Fatemi entrare!!!” Gridò Luca con tutta l'aria che aveva nei polmoni e negli intestini e Coppale, forse incitato, ci diede del suo carbonizzando il bosco nei dintorni.

“CHI CAZZO SEI?” Chiese una voce potentissima proveniente da dietro il cancello.

“Sono Lucaturilli, il Guerrieri di Ghiaccio” Rispose Luca senza esitare.

“PROVALO!!!” Rincarò la voce.

“Ho già arso la vostra foresta!” Disse fiero Luca.

“HO VISTO, STRONZO DEL CAZZO! CREDO CHE TI SCATENERO' CONTRO IL VENTO NERO E TANTI SALUTI! E POI SISTEMERO' QUEL CAZZO DI CAVALLO CHE MI STA CACANDO SULLE AIUOLE!!!” Rispose la voce, tutt'altro che intimorita.

“Hey! Ma tu hai detto VENTO NERO! MA ALLORA SEI NANO ERICADAMI!” Disse Luca, ora carico di gioia.

Il portone si apri, uscì un pettorale di 1 metro e venti montato su due gambine magrissime e con una testolina ricciuta in cima.

“Per il sacro Stil!” Esclamò il Nano Ericadami “Luca, che ci fai qui!”

“Ericadami, ho bisogno del tuo aiuto e di quello degli altri Nani Epici per ritrovare Gioidemaio!

“Entra, ti aiuteremo”.

 
   
 

Il parlamento Epico-nanesco discusse per 2 giorni sulla questione. Secondo Nano Dio, l'anziano, Luca era solo un triste pagliaccio degno di essere gettato in pasto al Cavaliere Neon. Secondo Nano Devidefeis, detto il Leone, era solo un povero sfigato, ma pure se lo aiutavano non cambiava nulla. Solo Ericadami voleva aiutare Luca nella sua ricerca. Alla fine si decise che Luca avrebbe dovuto superare una prova, dimostrare che i propri bicipiti erano più grossi di quelli di Ericadami.

La prova fu fissata per il terzo giorno, Luca passò la notte allenandosi e ingurgitando tonnellate della pozione magica nota come Steroide e ingollando quintali di pasticche di incantesimo anabolizzante. Si lanciò anche un autoincantamento noto come anfetamina, all'alba era pronto.

Ericadami era in meditazione seduto sulla punta di una spada di Acciaio Sacro. La prova iniziò, il Nano cominciò a gonfiare il Bicipite, tutti i presenti erano ammutoliti, si udiva solo lo stridere di gommone proveniente dal bicipite di Ericadami. L'arbitro misurò... 768 cm di circonferenza.

Luca sapeva di farcela, quando arrivò il suo turno trattenne il fiato e cominciò a gonfiare il bicipite, il suono che ne derivò fu simile a quello di un muro di mattoni che crolla. Alla fine l'arbitro misurò, 769 cm , Luca aveva vinto. Purtroppo allentando la tensione rilasciò anche i muscoli dello sfintere emettendo uno squassante peto che venne udito anche da Coppale nelle stalle.

Il cavallo ben addestrato, ma poco avvezzo al ragionamento, scambiò il peto per un segnale, iniziò a lanciare le sue palle di fuoco, devastando la città dei Nani.

Ma Luca, intuendo la malaparata, riuscì a farsi dare un indizio. Il fabbro Scott forse sapeva come raggiungere Gioidemaio.

Luca s'incamminò in fretta, mentre, dietro di lui, la città dei Nani Epici iniziava a crollare.

 
   
 

Tre giorni di cavalcata portarono Luca nel villaggio dove Scott lavorava. Luca conosceva bene quei luoghi, vi era nato.

Syamoskarsi si chiamava il villaggio e pativa da sempre per una terribile maledizione, non c'era nessuno che volesse coltivare la terra o fare ippica o darsi alla zootecnica. Tutti volevano essere bardi.

Luca si recò subito nella locanda Ollivùd e restò allibito:

“Diamine, non è cambiato proprio nulla, siete tutti qui, come un tempo” disse.

Ed in effetti era così, IronAndrea, Duff di Cagan, Chronos, Christoforo Bodental e il clan dei Balsagotti erano tutti lì, come un tempo. Ma fu l'oste, un certo Freddo a riconoscere l'eroe

“Luca, mannaggia ai Savatage, come stai?” Gli corse incontro per abbracciarlo

“Fermo lì bestemmiatore” Disse Luca puntandogli la spada al petto

“Bestemmiatore? L'Oliva Mannara mi ha trattato male preferendomi Alpytrelli il Boscaiolo, sono stati cativi!” pagniucolò Freddo.

“Orsù, ti dico che si pentiranno della scelta! L'Oliva Mannara avrà da rimpiangerti! Ma ora... no... non mi abbracciare, mi sono spalmato di grasso di foca per far risplendere i miei muscoli ed il mio petto depilato, così mi rovini il lavoro. Capito?”

“Giusto Luca. Senti, visto che sei qui c'è del lavoro per te?”

“Prima una palestra! Ne ho bisogno. Poi troie e dopo dimmi quello che ti serve!”

“Giusto!” Concordò Freddo.

E così fu, e fu sera e fu mattina.

Luca si svegliò nel suo letto, la splendida fanciulla che era stata con lui la notte era già sveglia.

“Luca, sei stato fantastico...” disse lei con aria sognante

“Lo so, il riff di “Dragon Fly in The Valley Of Ice” è spettacolare, con quel suo fascino etero-synphony-Cinecittà-heavy-demon-metal” aggiunse Luca.

Ma la pulzella si era già addormentata di nuovo. Per cui Luca uscì dalla stanza, non prima di essersi fatto un paio di giri di corsa della stanza.

“Or bene, Freddo, che accade?” Chiese Luca all'oste subito dopo essere entrato nella locanda.

“Abbiamo scoperto la possibile causa della maledizione che opprime il nostro villaggio. Poco distante da qui abita uno stregone... si chiama Nattefresco... è lui la causa di tutto!”

“Orbene. Entro questa sera avrò ammazzato questo tipo qui e poi tu mi porterai da Scott il Fabbro, che devo fare delle cose mie”. Detto questo Luca si incamminò.

L'antro di Nattefresco era sito in cima alla Necro-Mountain, ma per giungervi, Luca dovette attraversare la temibile Inverted Grim and Frostbitten Forest Of Yioruiwkzkxkw il Necro Yeti, popolata anche dai misteriosi quanto temibili Krrrrkxwxk, che nella lingua comune sono chiamati Uccelli Paduli.

Sbarazzarsi di loro fu facile, ovviamente, Luca aveva un'immagine di Fabio Chioma D'oro e della Marghe, avrebbe funzionato benissimo come amuleto scaccia demoni. E così fu. Gli uccelli paduli, spaventati dall'effige della Marghe fuggivano a frotte, il Necro Yeti s'innamorò di Fabio (come la Marghe a suo tempo), fu facile per Luca barattare una notte d'amore col biondo e defunto cantante per il suo passaggio verso la Necro-Mountain .

Scala che ti scala, improvvisamente Luca si trovò a tu per tu con un essere singolare che lo apostrofò in questo modo:

“TUTTI NUDI?”

La sua voce era gracchiante, come se la creatura (di una bruttezza sconcertante) non parlasse da secoli.

“Che cazzo vuoi? Io sono Luca!” Rispose spavaldo l'eroe.

“TUTTI NUDI!!!” Gridò l'essere

“Cazzo, con questo freddo??” Luca era allibito.

“C'E' UNA BOMBA IN VATICANO!!!!!!!” Urlò con voce di tuono la creatura e subito una terribile detonazione fece saltare Luca che precipito ai piedi della montagna.

“Mannaggia al Folsmetal!” Esclamò il nostro eroe mentre si rimetteva in piedi, mi si è ammaccata la chitarra! Comunque mi sa che quello è Nattefresco... ora sono cazzi suoi! Ora sono proprio incazzato, sento in me l'Epicus Furor!!!” E detto questo spiccò un balzo, poi un altro, e un altro ancora. Dopo circa 54325353 balzi era nuovamente davanti a Nattefresco.

“Ora non rompere il cazzo! Io ti ammazzo e tu muori!” Intimò Luca

“TUTTI NUDI?” Rispose Nattefresco.

“Contra Iniuria Et Ruina Rabies Ira Tenax!” Mormorò Luca. L'incantesimo ebbe un effetto devastante, trasformando Nattefresco in un unicorno di ghiaccio.

“Bella lì!” Sentenziò Luca “Ora ho anche una cavalcatura degna del Guerriero di Ghiaccio, quale in realtà sono!!! Ora fammi tornare al villaggio che sento di aver bisogno di fare un paio di flessioni!”

 
   
 

Luca tornò trionfalmente alla Taverna di Freddo, in sella al fido Nattefresco.

“Bene, Freddo, ho fatto, Nattefresco non sarà più un problema”

sentendosi tirato in ballo, l'unicorno disse “Tutti Nudi!”.

“Grazie Luca, finalmente questo villaggio diverrà normale... sento un incredibile bisogno di darmi all'ippica, sai? Ma prima ti porto dal Fabbro!” disse Freddo.

Ritmi conosciuti giungevano dalla fucina, Luca sorrise ricordando con nostalgia. Entrò e subito riconobbe la figura del buon Scott e dei suoi baffoni. Non era cambiato.

“Hey! Ciao Luca, come che tu stai? Eheheheh! Scopato tosto? Ahahahah”

No, non era cambiato per niente.

“Scott, devo ritrovare Gioidemaio” Disse Luca senza esitazione.

“Ah si. Io chiama fratello Karl e ti aiuta a trovare. Lui cavallo di acciaio veloce, eheheheh” Scott si interruppe grattandosi la testa con le pinze roventi “Hey, ma tu sa che io comincia a pensare che è belo coltivare terra? Credo meglio di forgiare metallo!”

Luca era sollevato, ed in effetti anche lui era da qualche minuto che pensava alla pastorizia come scopo di vita.

“Prima c'è del lavoro da fare!” Si costrinse a dire Luca. “Chiama Karl, in fretta!”

“KARLINFRETTAAAAAAA” Chiamò Scott e subito un rombo annunciò l'arrivo del centauro d'acciaio. Luca uscì immediatamente dall'officina di Scott.

“Karl, devi portarmi da Gioidemaio” gli disse Luca dopo averlo salutato

“Perché?” Chiese il centauro

“Sono cazzi miei!” Rispose Luca.

“Ottimo, stammi dietro se riesci” Il magro centauro dalla lunga criniera bionda si mise in modo immediatamente, partendo a razzo in uno sbuffo di fumo.

Nattefresco non aveva problemi a tenere il suo passo. Percorsero miglia e miglia e galopparono per 2 settimane senza mai fermarsi

“Managgia al folsmetal! Mi stanno venendo l'emorroidi e fare i pesi a dorso di unicorno è scomodo!” Si lamentò Luca

“Tutti Nudi!” Commentò Nattefresco.

Dopo altri 5 giorni di corsa estenuante, giunsero alle pendici di una montagna.

“Ecco, dietro quel costone si apre la Valle del Pelo” Disse il Centauro Karl indicando i monti

“Hey! Che cazzo di monti sono?” chiese Luca stupito.

“Sono foderati di pelo di mucca pezzata, così piacevano a Gioidemaio” rispose il centauro rombando mentre partiva all'impazzata.

“Su, Nattefresco! Siamo quasi arrivati! In quella valle ci riposeremo” E diede di sprone

“...tutti... nudi...” commentò lo sfinito Unicorno.

Luca allora si caricò in spalla la povera bestie e inizio ad arrampicarsi sulle montagne foderate.

Impiegò 3 giorni e 3 notti per arrivare in cima e lo spettacolo gli tolse il fiato. Una valle triangolare coperta di una fitta boscaglia nera ed al centro un Tour Bus parcheggiato con l'effige MANOWAR sul fianco. La vista gli restituì energie, si rimise l'unicorno in spalla e corse giù.

 
   
 

La Valle del Pelo era un luogo idilliaco, in mezzo a quel pellicciotto scuro girovagavano fanciulle nude.

Luca non stava più nelle fasce muscolari e si guardava attorno rapito.

“tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi tutti nudi “

Era il verso curioso che usciva dalla bocca di Nattefresco, probabilmente anche lui colpito dalla cosa, mentre attorno si potevano ascoltare risatine sommesse.

In fine Luca giunse nel luogo dove era parcheggiato l'enorme Tourbus. Aprì la porta e si trovò davanti un groviglio di corpi sudati intrecciati l'uno all'altro. Gente che ansimava e mugolava pesantemente (per il caldo, pensò Luca).

“Gioidemaio, dove sei!” Grido con voce stentorea

ma nessuno rispose.

“GIOIDEMAIO DOVE CAZZO SEI?! SONO LUCATURILLI!” Grido nuovamente con tutto il fiato che aveva in gola.

L'ammasso di carne ebbe un fremito e in breve tutti i mugolii tacquero e poco dopo ecco spuntare da quell'ammasso di carne Gioidemaio l'Immortale nudo, ma con una birra in mano.

“Hey uomo! Non si interrompe mai un manowar mentre lavora!” Lo rimproverò subito.

“Scusa Gioidemaio” disse Luca a capo chino, spaventato dal martello da guerra che il suo interlocutore teneva tra le gambe. “però mi serve il tuo aiuto”.

“Ma si, ma sì. Un fratello del metallo non rifiuta mai di dare aiuto ad un altro fratello!” Disse Gioiedemaio dando una pacca affettuosa sulla spalla di Luca “Quando vedi Metallo salutamelo, piuttosto”, aggiunse.

“Ma io non sono fratello di Metallo, A dire la verità Metallo non è proprio mio parente, nemmeno acquisito!” Disse Luca.

“Fa nulla, sei un buon manzo palestrato. Anche se hai il pisello come un oliva ascolana ti aiuto uguale. Che qui a furia di scopare e bere birra mi stavo arrugginendo un po'“ fu la risposta di Gioidemaio.

“Ti vedo un po' sciupato in effetti”

“Che vuoi farci, anche un Manowar soffre il caldo e quel dannato Tourbus non ha aria condizionata. Credo proprio che sia ora di fare un disco nuovo. Così posso cambiare pullman! Dopo, ricordami che devo chiamare il fratello discografico!”

“Ok. Senti devo trovare l'Emmenthal Sword, solo tu puoi aiutarmi!” Disse bruscamente Luca, tutto d'un fiato, come se temesse di aver chiesto troppo.

“Emmenthal Sword? Sei arrivato tardi! Dinokazzares se l'è mangiata tutta. Io al massimo ho la frusta del demone... se riesci a trovarla da qualche parte... sai... ho provato pure un po' di sado maso e m'è tornata comoda!” Spiegò Gioidemaio.

“Noooo! Tutto è perduto!” Luca si mise a piangere

“Che cazzo fai? Piangere è da Cafones y Bastardos y anche un po' fòls metaller! Un vero Manowar non si tira indietro davanti a queste piccole sfide della vita quotidiana!” Lo consolò Gioidemaio dandogli poderose pacche sulle spalle e offrendogli una birra.

“Era l'unica arma con cui avrei potuto combattere i terribili nemici che dovrò affrontare per liberare una Troy!”

“Se è per la gnocca è una buona causa, caro Luca! Ora, vediamo un po' cosa ho a disposizione qui per aiutarti. Figa e birra ci sono. Ho uno stereo potente e un tour bus. Ho la mia armatura di pelliccia e cuoio ma soprattutto il Potere della Mia Spada... resta solo da trovare una spada. Nano Davidefeis può avere una spada!”

“No, la mia cavalcatura precedente ha distrutto il villaggio dei Nani Epici, ora vorranno le mie palle indietro” Disse Luca sempre più scoraggiato.

“Questo può essere un problema, ma un vero Manowar non si tira...”

“Si ho capito” lo interruppe Luca “ho bisogno di fare un po' di addominali, ora. Poi ci pensiamo” aggiunse.

“Ok” rispose Gioidemaio.
 
   
 

 

Luca stava facendo i suoi esercizi, quando Gioidemaio lo interruppe.

“Luca, pensavo che potresti rimanere qui. In fondo di Troy qui ce ne sono quante ne vuoi! Chettefrega di quella?” gli disse

“Ma sai che forse ai ragione? Questo bilanciere è da paura! Io mi sa che rimango qui” Rispose.

Luca, non ti fidare questi sono nemici del vero metallo ” Una voce risuonò nell'aria. Subito una folata di vento giunse dal nord e tra i peli apparve un cavaliere che brandiva una spada d'acciaio.

Era Gioidemaio, il vero Gioidemaio.

“Cafones Y Bastardo Y Impostore Y ommemmerda! Kill! Die Die! Hail” Urlò il vero Gioidemaio mentre con un fendente tagliava in due il finto Gioidemaio.

“I taste your blood as it showers from my blade.” disse poi leccando la spada.

Luca era allibito

“Luca, sempre un po' pirla vero? Questo Cafone Y Bastardo Y Fòls era al soldo di KrakVxzth, ha occupato la mia valle, usato le mie donne, indossato le mie mutande di pelo e fatto foto con i miei fan! Volevano imprigionarti qui per non farti salvare Troy. Ma io sono invincibile e immortale e la mia vendetta sarà feroce. Perché la vendetta spetta a Dio, ma Egli si serve dei Manowar per attuarla, ricordalo. Quindi io faccio come cazzo mi pare! Gli Dei hanno inventato l'heavy metal e io la spada te la do a te... e farai assaggiare loro il Power Of My Sword!” Dicendo questo porse la spada a Luca che la prese e la soppesò.

“Cazzo Gioidemaio, bel ferro!”

Ma Gioidemaio se ne stava andando urlano “Menouor menouor livin on de rod....”

“Bene” disse Luca “è ora di riprendere il viaggio e dirigersi verso la cupola di piombo! Ora i miei nemici mi temeranno! Nattefresco, qui!”

“Tutti nudi” disse Nattefresco che era già lì.

Salito in groppa al suo unicorno di ghiaccio, Luca ringraziò gli dei del metallo e diede di sprone dirigendosi velocemente verso le Montagne di Bronzo.

 
   
 

“Luca, svegliati, perdio!” E Luca si svegliò, perdio.

“Che c'è? Chi è? Che cazzo vuoi?” Disse mentre snudava la spada.

“Sono lo spirito del Grande Drago delle Fiamme Eterne che si Annidano sotto la Crosta ghiacciata delle Infinite Lande Desolate dell'Iper-Mondo di Paraflù” Disse la voce.

“Quello a cui ho rotto il culo qualche secolo fa?” Chiese Luca, con timore reverenziale.

“Proprio lui. Colui che ti ha regalato quell'immonda cicatrice che ti segna la schiena”

“Ora rammento, brutto stronzo. Che vuoi? Sei schioppato e ancora rosichi?” Chiese Luca con tono ora più aggressivo.

“Sei sempre il solito pirla. Sono qui per metterti in guarda! Così pagherò il mio debito con te e la mia anima sarà libera per sempre!”

“Se mi dai i soldi per pagare a Sasha un nuovo disco è meglio!”

“E' un racconto Fantasy che parla di eroismo e passione, pirla. Quindi l'aiuto che posso darti è un avvertimento! Non ti fidare di colui che ha un grosso pacco, poiché cercherà di farti fuori!” Disse profeticamente lo spirito del drago.

“Bene, ok, ora fammi dormire. Hey, Drago... ti ricordi Fabio Chioma d'oro?”

“Si, ma non mi chiamo Drago, io sono lo spirito del Grande Drago delle Fiamme Eterne che si Annidano sotto la Crosta ghiacciata delle Infinite Lande Desolate dell'Iper-Mondo di Paraflù” Disse stizzosamente lo Spirito.

“Si, vabé... ecco quello diceva di chiamarsi Lione... e io abitavo a Lione! Non è ganza 'sta cosa? Cioè quando gioco a pallone sulla spiaggia con gli altri bambini che magari non mi conosco, mi chiamano Lione, ma non perché mi scambiano per Fabio, ma perché vengo da lì. Cioè, troppo bello, non trovi?” chiese Luca

“Dormi che è meglio...” disse il drago.

Ma Luca ormai era desto e non aveva alcuna voglia di dormire.

“Hey Nattefresco, sveglia!” disse dando un poderoso calcio in culo all'unicorno.

“Tutti nudi!” disse Nattefresco.

“Quando Troy sarà mia tu avrai della biada di prim'ordine, birra e una bomba da mettere in Vaticano, sei contento?”

“Tutti nudi!” ripose Nattefresco.

“Veh, che non ho sonno, ripartiamo così queste faccende le sbrighiamo il prima possibile. Mancano ancora pochi giorni!”
 
   
 

Luca cavalcava ormai da ore, stava costeggiando un boschetto e improvvisamente sentì delle risate.

Era un voce cristallina e delicata come l'acqua della sorgente.

Tirò le redini di Nattefresco, lo legò ad un albero e si diresse verso la voce.

“Diamine, io sono l'eroe e di certo una bella pulzella me la merito, prima di liberare Troy!” pensava tra sé e sé.

Giunse in una radura in cui scorreva un ruscello. Nell'acqua c'era un'incantevole fanciulla che si lavava ridendo.

“Fanciulla! Sono Luca l'Eroe, il Guerriero di Ghiaccio!” Disse con voce potente.

“Ciao Luca, io sono Fausto!” rispose la fanciulla.

“Ah! Che nome inconsueto!” commento l'eroe.

“Ma vieni qui e fai il bagno e poi giocheremo insieme!” Propose la ragazza.

Luca non se lo vece ripetere, in un batter d'occhio era già nudo a mollo nell'acqua, la ragazza gli si avvicinò e sorridendo disse:

“E ora sono cazzi tuoi!!”

Il cielo si oscurò e la fanciulla divenne Prudens il Tagliagole, subito estrasse Lurindana e attaccò l'inerme e ancora barzotto Luca.

Fortunatamente il nostro valeva come 100 guerrieri per cui un colpo di quella spada non sarebbe stato sufficiente per farlo fuori! Cercò rapidamente una via di fuga, ma vide che il bosco era ora gremito dei compari di Prudens, detti Picciotti, tutti armati di coltellino a serramanico.

Allora gli venne un'idea. “TUTTI NUDI!” Urlò, provocando risate generali. Chi rideva più di tutti era Prudens che prese ad incalzare il nostro eroe. Lo scontro che seguì fu drammatico, Luca schivava i colpi di Prudens con una maestria, ma ormai anche gli altri Picciotti cominciavano a farsi sotto. Ma all'improvviso ecco spuntare dalla selva Nattefresco, corno in resta a caricare i nemici. Luca colse l'occasione al volo, con un balzo saltò in groppa all'unicorno e presa la Spada d'acciaio si lanciò sui nemici.

“From Iunaited stez of america, plis welcom on steig... menouor” la voce di Orson Wells risuonò nell'aria... ma Luca non le prestò attenzione e inizio a falcidiare i Picciotti 60 a 60. In breve rimase solo Prudens, o almeno sarebbe dovuto rimare lì solamente lui. In realtà c'era solo Brucio Cazzinfiglio, aedo leggendario.

“Hey Brucio!” saluto Luca “Hai mica visto dov'è andato Prudens?”

“E' affogato come un pirla!” disse Brucio.

“AHAHAH proprio pirla” disse Luca “qui l'acqua arriva sotto le ginocchia, meglio così. Ah, per caso hai incontrato una bella gnocca tutta nuda?” chiese ancora

“No, nessuna gnocca e se la vedevo non l'avrei fatta scappare” disse dandosi delle pacche affettuose sul ragguardevole cavallo dei calzoni.

“Ora ti saluto, che devo continuare il viaggio caro Brucio! Ci sentiamo poi, magari facciamo un tour insieme, come la vedi?”

“Vedo che sei troppo più macho di me, ciao!” rispose Brucio.

così Luca risaltò in groppa a Nattefresco a riprese il viaggio.

 
   
 

Il viaggio di Luca proseguiva, di villaggio in villaggio, le Montagne di Bronzo erano sempre più vicine e minacciose. Si fermò a dormire nel viaggio di Accept, nella locanda di Procuste, un simpatico oste dalla leggendaria fama di assassino.

In locanda intravide Brucio Cazzinfiglio e si sedette al suo tavolo

“Ehylà Brucio! Come butta?” salutò.

“Non c'è male uomo dal grande deltoide, ma che fai in questo brutto posto pieno di tagliagole?” Chiese Brucio.

“Cercavo alloggio” rispose Luca.

“Ma no, ti indico io un buono posto!” E detto questo si alzo, poggiando l'enorme pacco sul tavolo.

“Tutti nudi!!!” si senti nitrire dalle stalle e Luca realizzò! Per un istante vide davanti a se lo spirito del Grande Drago delle Fiamme Eterne che si Annidano sotto la Crosta ghiacciata delle Infinite Lande Desolate dell'Iper-Mondo di Paraflù che lo avvertiva e improvvisamente comprese.

In un istante estrasse La Spada D'Acciaio dal fodero e colpi il pacco di Brucio che si sgonfiò in un sibilo.

“Bastardo!” Urlò Brucio, ma non era più brucio era ancora Prudens che già aveva Lurindana in mano e si gettò su Luca. Lo scontro fu violentissimo, tavoli, suppellettili e avventori veniva tranciati e fatti a pezzi dai violentissimi colpi che si scambiavano i due. Poi distrussero una parete e uscirono fuori, continuarono a combattere nella piazza del mercato, falciando tutto ciò che li circondava

“Questo Prudens è un osso duro devo sconfiggerlo con l'astuzia” pensò.

“Hey Prudens hai le scarpe slacciate!” Disse con lo sguardo furbetto subito dopo.

“Non uso mai scarpe coi lacci mentre combatto, pirla!” Rispose Prudens, piccando molto il nostro eroe. Lo scontro continuava, fortunatamente passò di lì Hash, reparto ferramenta dei Magazini Smart i migliori d'America, che con un colpo di sega elettrica taglio le gambe di Prudens e andò via.

A quel punto Luca aveva vinto. Non potendo comunque avvicinarsi al nemico che continua a brandire Lurindana lo ricoprì di miele e aspettò che le formiche lo divorassero. Nel frattempo lo interrogò.

Seppe che quindi che il Duca Bernardo non si era sbagliato e ricevette anche un paio di dritte sulla strada da prendere.

Detto questo chiamo a sé Nattefresco, prese il suo sacco a pelo e si accampò.

 
   
 

Luca si svegliò spesso durante la notte, il sacco a pelo era scomodo e dopo essersi rigirato per ore decise di indagare. Rovesciò il sacco a pelo e ne uscì un ometto.

“Salve, prode guerriero! Sono Danilurido, facevo lo stalliere nella città dei Nani Epici perché sono nano ma non epico! Mi sono rifugiato nel tuo sacco a pelo quando quel cavallo scorreggiava fuoco. Mi porti con te?” Chiese infine Danilurido.

“Che cazzo mi servi a fare? Sembri il puffo burlone vestito da King Diamond! Ma non ti vergogni?” Ribatté Luca.

“Senti chi parla, guarda con che camiciole vai in giro!” Disse deciso Danilurido.

“Hai la lingua tagliente, nano. Potrai essermi utile come gobbo. Che si sa, io punto tutto sul fisico e sull'avvenenza, ma mentre si combatte non sempre si riesce a dire le battute giuste!” rifletté Luca.

“Gobbo lo dici a tua sorella, pirla!” Rincarò il nano.

“Sì, mi sarai utile” concluse Luca aggiungendo poi “Mi sarai utile fin da adesso! Come posso chiamare questa Spada d'Acciaio secondo te?”

“Uhm... fammi pensare... guardando come vai conciato a te piacciono i nomi nerd..... chiamala Decubitus”

“Hey suona bene, nano. Ma che vuol dire?” Chiese Luca

“E' il nome di un'antica divinità guerriera di un paese lontano” Rispose prontamente il Danilurido

“E sia! Decubitus allora! Tu sai dove sto andando nano?” chiese Luca

“Mi è parso di capire che devi scoparti una” Rispose il nano.

“Quello dopo. Prima devo trovarla. Mi dirigo verso le Montagne di Bronzo.”

“Vai a rompere il culo a KrakVxzth? Guarda che quello è un osso duro, mica come questa pippaccia di Prudens!” Disse Danilurdo

“Sembri uno che la sa lunga. Ma io ho il metallo a proteggermi!” rispose Luca sicuro.

“Certo, e poi magari arriva pure babbonatale, vabè, fai come credi. Comunque conosco una scorciatoia. E quell'affare lì cos'è?” Chiese Danilurido indicando Nattefresco.

“E' il mio unicorno di ghiaccio, si chiama Nattefresco”

“Tutti nudi!” disse l'unicorno annuendo.

Andiamo bene…” commentò Danilurido.

 
   
 

“Per di qua, minchione! Ma che non ci vedi?” Urlò Danilurido.

“Hey nano, Bada a come parli! Altrimenti Decubitus si abbatterà su di te!” Rispose Luca con stizza.

“Certo certo, ma datti una mossa, se vuoi arrivare alle montagne di bronzo entro l'anno”

Luca seguì il nano Danilurido per 3 settimane. Il cammino si dipanava in boschi, foreste, montagne e villaggi dai nomi impronunciabili. Luca cominciò a dubitare dell'abilità della sua guida.

“Nano, secondo me, tu non sai nemmeno dove mi stai portando! Io sono stanco, sono giorni che non alleno i dorsali e non faccio addominali. Ne ho le palle piene, sai?”

“Certo certo, ma datti una mossa, se vuoi arrivare alle montagne di bronzo entro l'anno”

Passarono altri giorni prima che Luca aprisse nuovamente bocca.

“Nano del cazzo. Ora basta.” E fece fermare Nattefresco.

“Certo certo, ma datti una mossa, se vuoi arrivare alle montagne di bronzo entro l'anno”

“Non te la caverai ripetendo quella cosa ancora una volta, sai? Io Sono Lucaturilli il Guerriero di Ghiaccio, sono buono e caro, ma se m'incazzo sono cavoli per tutti, sai? Io ho una missione da compiere, mica posso stare qui a passeggiare con te per tutta la vita!”

“Senti, eroe, guarda avanti, ecco quelle sono le montagne di Bronzo, e quella la vedi lì davanti? “ Luca annuì “Ecco, quella grotta ci condurrà al loro interno, per sentieri molto poco battuti” disse il nano.

“Ah!” commentò Luca “Allora andiamo, che aspetti, deficiente di un nano?” Aggiunse.

E così entrarono nella grotta, tornando alla luce del sole due giorni dopo.

La strada che percorrevano ora era solitaria, ma ad un tratto Luca scorse un fuoco distante.

“Nano, fermati qui, vado da solo” disse

“Ma guarda che...” cercò di aggiungere Danilurido.

“Zitto e stai qui con Nattefresco” rispose perentorio Luca.

“Tutti nudi” ribadì l'unicorno.

Luca si mosse felino, spada in mano, verso il fuoco. Nascosto nella boscaglia. Vicino al fuoco c'era una donna.

“Eheheh, ora non mi fregano più!” Pensò, saltò fuori dando un poderoso colpo di piatto alla testa della donna, che però non cadde.

Portandosi la mano alla testa disse:

“Ao'! Ma che cazzo....” poi vide Luca “E tu chi cazzo sei? Stronzone... ma che? Te sei ammattito?”

“In guardia megera!” Intimò Luca

“Meggera de che, ao? Mavvaffanculo te, l'anima de li mejomortacci tua e de 3/4 daa palazzina do sei nato!”

“In guardia ho detto!” Ribadì Luca

“Ma in guardia tu' sorella. Io sto qui a lavorà! Sto a batte, ma nu la vedi la carbonella ner bidone? Mortacci tua e de chi nuntoo dice!”

“Orsù! Volete dirmi che non siete un nemico?” chiese allibito Luca.

“Nemico ce sarai, io sto a lavorà. So' ddoro” Rispose la donna.

“perdonatemi signorina ma a me parete di carne, non d'oro” e lo sguardo del nostro eroe cadde sulla generosissima scollatura del vestito, in verità particolarmente succinto, della donna.

“Ma che stai addi'? Te sei ammattito? Doro! me chiamo Doro!!! E tu chi sei? Er Sor Cazzeo?”

Luca aveva lo sguardo incastrato nella scollatura e cominciava a perdere sangue dal naso.

“Ao! Te se'n cantato? Mai viste du' sise? SVEJETEEEeee!” Gridò Doro.

“Ciao Doro!”

“Chi è? Ah, se tu Danilurido. Che cazzo ce fai qua?” chiese lei

“E' una storia lunga, aiutami a caricare quel pirla sul suo Unicorno”

“tutti nudi” disse Nattefresco.

“Ce manca che se spojamo. Ce manca... “ commentò Doro mentre aiutava Danilurido a caricare Luca sulla sua cavalcatura.

“Doro, fammi un favore, accompagnaci va, questo è un povero coglione, bisogna dargli una mano” disse il nano.

“vabbè, tanto qui nun passava'n cazzo de nisuno. Ma che deve fa 'sto stronzo? Deve ammazza' quello cor nome complicato?” chiese Doro.

“Eh già” Rispose Danilurido.

“Ma questo nun ce capisce'n cazzo. Prima ma dato 'na mina 'n capoccia. Mo me verà 'r ficozzo. 'tacci sua!”
 
   
 

Mammelle. Mammelle ovunque. Tette grosse, piccole, cadenti, siliconate, bianche, nere, con le lentiggini, ma sempre, comunque, mammelle. Luca non ne aveva mai viste tante e tutte insieme.

E poi i suoi amici, tutti i suoi amici che saltellavano allegramente su queste tette con volti estasiati e poi... qualcosa di freddo e bagnato in faccia...ed una voce sgradevole che diceva:

“svegliati coglione!”

Luca si svegliò. La prima cosa che vide davanti a sé fu Danilurido.

Provò disgusto. Poi vide Doro e la sua virilità si commosse, quelle mammelle dovevano essere sue. Il sogno oracolare era stato chiaro.

“cazzo te guardi?” lo apostrofò la donna.

“Nulla” disse Luca allungando una mano verso di lei.

Doro prontamente gli diede una sassata sulla mano.

“Prima me paghi e poi me tocchi!”

“Vigliacca! Hai colpito la mia mano! Ora non potrò più suonare! Oddioddioddio!”

“Tanto nun sonavi nemmanco prima” rispose Doro.

“Ma facevo finta come pochi al mondo! In milioni di persone ci sono cascati!” Disse Luca.

“Ora basta voi due!” esclamò Danilurido. “C'è quel lavoro da fare. Luca vedi lì in fondo? Ecco. E' l'ingresso alla Cupola di Piombo.”

“E a me che me ne fotte?” Rispose Luca

“Come che te ne fotte? Sei venuto qui con il tuo Unicorno di Ghiaccio per Sconfiggere il malvagio KrakVxzth che ha rapito Troy”

“Tutti nudi!” confermò Nattefresco.

“Uhm... si, hai ragione. Vabé... vado.” rispose Luca.

“Do' cazzo vai, deficiente!” Doro lo fermò

“Vado nella cupola di piombo a liberare quella...” rispose Luca “L'hai sentito il nano, no?”

“Mica so' sorda. Pe entra' hai da sconfigge' prima 1000-Pe-Trozz l'infernale cyber mastino che fa da guardia alla Cupola”. Rispose Doro pazientemente.

“Ah! E come faccio?” Chiese L'eroe

“Mentre nun ce stavi c'a'capoccia, t'ho preparato sta sarciccia. 'a dai ar cane e aspetti. Quanno che lo vedi un po' rincojonito je dai na zaccagnata cor cortello maggico de Danilurido. Hai capitto bbene? Se semo 'ntesi?”

“Certo! Io sono il guerriero di ghiaccio, sono Luca Turilli, mica un pallone gonfiato italiano! Dammi la salsiccia e il coltello!”

E così facendo Luca si allontanò nelle tenebre, dirigendosi verso l'ingresso della Cupola di Piombo.

Improvvisamente un ringhio seguito da una svisata di chitarra. L'inconfondibile Overdrive saturato da una distorsione brutalzone che era il verso di 1000-Pe-Trozz. Luca si acquattò nelle tenebre e attese. Improvvisamente qualcosa di grosso ed incredibilmente cattivo lo morse allo stinco.

“Aio! Ue! Fai male, stronzo!” Esclamò.

“ggggrgrrrrrgrrgrggr” ronzò di risposta la cyber-bestia.

“Prendi questo!” Usando Decubitus come leva Luca riuscì ad allontanare da sé la creatura e le lanciò la salsiccia.

“ggrgrrrrgggrg... tratttarrrattratrtratttatrrra” fece la creatura e si avventò sul pezzo di carne. Lo mangiò in quattro e quattr'otto per poi gettarsi nuovamente su Luca. La lotta fu dura e difficile, l'eroe veniva continuamente morso e ferito da 1000-Pe-Trozz che infieriva su di lui con incredibile rabbia, poi ad un tratto sembrò rallentare e Luca approfittò subito della situazione e lo colpì col pugnale di Danilurido. 1000-Pe-Trozz cominciò ad emettere scintille e fumo dalla bocca. Infine si tramutò in una macchina per il fumo e lasciò la presa dal deltoide di Luca.

“Bene” disse “e ora posso entrare nella Cupola di Bronzo” Tosto i due compagni di viaggio e Nattefresco lo seguirono.

 
   
 

I nostri eroi si stavano addentrando nei meandri della Cupola di Bronzo. Quando ad un tratto udirono delle voci.

Erano una donna ed un uomo che parlavano, la ragazza era sicuramente Troy, ma l'uomo?

“Oh, dai, questa sera ce la farai a combinare qualcosa? Mi hai rapita da una cifra di tempo e ancora non riesco a fartelo tirare su!” diceva lei

“Hey, bella, ci vuole pazienza. Per affari così considerevoli ci vuole pazienza” Rispose l'uomo.

“Sissi va be. Dai, forse ora ci siamo. Vieni dietro.”

“Ehm... Sì”

“Sei dietro?”

“Sì”

“Bene... dai....”

“Ecco...”

“...”

“...”

“Ora che sei dietro, vai un po' in avanti...”

“Sì”

“Poi giri a sinistra, la seconda a destra, vai di nuovo a sinistra e poi te ne vai affanculo perché non concludi!”

“Non è colpa mia, qui non sento nulla!”

“Nemmeno io... fammi vedere... e che me lo chiami cazzo quell'affare? Ma è mai possibile? A questo punto mi sa che era meglio Pruzzo!”

A questo punto i nostri eroi fecero il loro ingresso plateale nella stanza. Davanti a loro un enorme letto.

Troy era nuda e alla vista dei 3 sconosciuti arrossì un poco, ostentando il pudore che si addice ad una candida vergine. Seduto sul letto, vicino a lei, stava Derek Mandingo detto Sepultura che si lanciò subito addosso ai nostri agitando una considerevole mazza. Avrebbe di certo ucciso Luca se Doro non si fosse frapposta.

“Questo moo lavoro io, capo. Tu porta via qua'a mignotta!” disse la coraggiosa ragazza, mentre già si batteva (con) Derek.

Luca non se lo fece ripetere due volte, prese Troy per mani e piedi, come un capretto, saltò in groppa a Nattefresco che, nitrendo un “tutti nudi!”, si lanciò in un corridoio.

Danilurido corse loro dietro urlando qualcosa di incomprensibile tipo “daskendherembrace!”, che in lingua nanica significa “Dove cazzo andate, cretini, è la direzione sbagliata, l'uscita è da quest'altra parte, ma guarda tu che mi tocca fare, qui c'ammazzano tutti!”.

Ma Nattefresco e Luca ormai erano lontani e nessuno dei due avrebbe comunque capito il nanesco.

 
   
 

Nattefresco correva all'impazzata per corridoi e scale impervie. La cupola di Piombo era immersa nell'oscurità per cui Luca perse ben presto l'orientamento.

“Hey, fustacchione, chi sei?” gli chiese Troy

“Sono Luca, il Grande e Leggendario Guerriero di Ghiaccio! Sono qui per salvarti dal malvagio KrakVxzth e riportarti a tuo padre!” rispose Luca con tono fiero.

“riportarmi da mio padre?” Chiese Troy stupita

“Certo! E' lui che mi ha risvegliato dal mio letargo!”

“Ma io non voglio tornare a palazzo. Qui ho uomini a volontà! Non sono più costretta ad intrufolarmi di nascosto nella caserma per farmi sbattere da orde di guardie di palazzo!! Qui scopo quanto mi pare e piace!!” disse la ragazza fermamente.

“Ehm... ecco...” Luca era un po' inebetito “Sei Troy?” chiese timidamente

“Dubbi?” chiese lei tastandogli il pacco

“In effetti no, ma guarda! Il tuo viso arrossisce un poco, ostentando il pudore che si addice ad una candida vergine!” Disse lui per prendere tempo.

“Ma non dire cazzate, fammi vedere se qui dentro c'è un bel biscione, piuttosto!” disse la ragazza.

“NO! Ferma! NON ORA! NON ORA!” Urlò Luca e Troy si fermò.

“Perché?” Chiese la ragazza

“Perché.... perché... ecco.... si, ci sono... ho fatto voto di non fare certe cose vicino ad unicorno! La mia religione... che è la religione del piacere e del metallo, lo impedisce!” Rispose lui pronto.

“Ma ora” continuò l'eroe “Nattefresco portaci fuori di qui!”

“Tutti nudi!!!” esclamò sicuro l'Unicorno di Ghiaccio.

Dopo 2 ore e mezza di galoppata giunsero infine in un enorme sala e nel mezzo vi era un uomo di grossa stazza, coperto da un'incredibile armatura di ferro che nemmeno Goldrake.

Luca scese dall'Unicorno.

“torno subito” sussurrò a Troy e poi, rivolto all'uomo corazzato:

“E tu chi saresti che osi ostruire il passaggio al Guerriero di Ghiaccio?”

“Chi sono?” Rispose il figuro con voce austera e minacciosa a tratti baritonale e con sfumature growl

“Dovresti conoscermi bene, tu, Luca”

“Sei mio padre?” Chiese l'eroe.

“No, idiota. Non siamo in Guerre Stellari. Fai uno sforzo e cerca di non cacarti addosso”.

“mmmmmmmmmmm” Si sforzò Luca.

“Ho capito!!!! Sei Sbirulino il Mendicante Assassino!” Disse infine.

“Sbagliato”

“Allora sei Pippo Baudo!” riprovò l'eroe.

“No, Luca” Disse la voce querula di Danilurido sopraggiunto in quel momento “Lui è il Signore del Male, lui è KrakVxzth il Terribile!”

“Si, mi chiamano anche così. Ma Luca mi conosce con un altro nome. Ahr Ahr Ahr Ahr Ahr” Disse il figuro.

“La risata di Gambadilegno. Ti ho riconosciuto in fine. Sei tu. Mostrati infame.”

KrakVxzth si sfilò l'elmo.

 
   
 

“Sei Karbonera! Io ti ho buttato fuori dal gruppo, hey, non puoi fami questo!” Esclamò Luca

“Invece posso! Anzi... DEVO. Devo vendicarmi dell'affronto che ho subito! La gente pensa che io sia un batterista fallito a causa tua! Hai capito stronzo? E invece sono un bravo ragazzo!” disse KrakVxzth

“E con questo?” Chiese Luca.

“E con questo ho una scusa per romperti il culo. Oltretutto ti amavo. Ma tu mi hai respinto, quindi preparati a morire!” Rispose KrakVxzth estraendo una spada.

“Cazzo, ma è Lurindana! Come hai fatto a impossessartene?” Chiese Danilurido.

“Ho fatto voto di non rispondere ai nani, ma per te farò un eccezione... il tuo amico palestrato non si è curato di nasconderla o di portarla via, dopo aver ucciso Prudens. I miei Servi Fluttuanti ci hanno messo un attimo a portarmela. E ora sono cazzacci vostri, cari miei!” Disse KrakVxzth balzando all'attacco.

Il colpo fu potentissimo, tanto che Luca fu sbalzato all'indietro per 200 metri andando a conficcarsi nel muro di piombo.

“Sorbole!” Commentò Luca “Questo è forte, mica ce la faccio a sconfiggerlo... che m'invento?”

“Luke! Usa il metallo!” disse una voce nella sua testa. Era la voce di Gioidemaio.

“Grazie al cazzo che uso il metallo!” Rispose Luca infastidito.

“Brutto Cafones y Bastardos, usa il Metallo, l'Analgesico!” Ripeté la voce nella sua testa.

“Buon'idea! Reciterò il Sacro Mantra della Foresta Incantata circondata dalle Città Fatate dei Maghi di Cuoio che combattono contro il Malvagio Tiranno della Montagna di Fuoco che...”

“Luca datti una mossa” suggerì Danilurido

“Tranquillo, con quell'armatura addosso KrakVxzth impiegherà ora prima di raggiungermi. Ho tutto il tempo per dire tutte le puttanate pecoreccio-fantasy che mi pare! Ma ora il Mantra.... “Luca si inginocchiò ed iniziò a recitare:

Più veloce di un proiettile, un urlo terrificante.

Arrabbiato e pieno di rabbia, è mezzo uomo e mezzo macchina.

Cavalca il Mostro di Metallo respirando fumo e fuoco,

Avvicinandosi con il sapore aspro della vendetta.

Lui è l'Analgesico.

Questo è l'Analgesico.

Pianeti devastati, il genere umano è ai suoi piedi.

Un salvatore viene dai cieli in risposta alle loro preghiere.

Attraverso bollenti nuvole di tuono.

Esplosivi fulmini d'acciaio

I malvagi finisco sotto ruote mortali.

Lui è l'Analgesico.

Questo è l'Analgesico.

Più veloce di un proiettile laser

Più rumoroso di una bomba atomica

Metallo cromato bollente più accecante di 1000 soli.

Volando in alto per l'entusiasmo

Più forte, libero e valoroso

Mai imprigionato

Sono stati portanti indietro dalla tomba.

Con il genere umano risorto per sopravvivere per sempre.

Ritorno dall'Armageddon nei cieli.

Lui è l'Analgesico.

Questo è l'Analgesico.

Ali d'acciaio analgesiche.

Ruote mortali analgesiche.

Un rombo di Harley risuonò nell'aria. Ed ecco apparire un'enorme Chopper con un omino mezzo calvo al volante vestito interamente di cuoio e borchie, con occhiali da sole e un curioso cappellino con nappa (sempre di cuoio).

“Halford!” Esclamò Danilurido.

“No” disse l'omino “sono Ibmfiat, il cugino. Hal ha detto che per una mezza tacca come Luca non avrebbe rinunciato all'appuntamento con Bowie.” proseguì l'omino.

“Ah, ma sei cazzuto lo stesso?” Chiese Danilurido.

“Hai dubbi?”

“Beh... sai... visto come vanno le cose ultimamente”

“Sono l'Analgesico, non dubitare” disse, poi si rivolse verso KrakVxzth e proseguì “Tu, ragazzo, levati quella ridicola armatura e vai a casa. Bada di non fare altro casino o ti porto a casa di Vincenzopaolo!”

“NooooO! Il Pantera noooooo! va bene, hai vinto Analgesico” dicendo questo KrakVxzth depose la sua armatura e conficcò nel terreno Lurindana.

“Però Luca è stronzo lo stesso, ecco” Piagniucolò KrakVxzth .

“Orbene, tutto è bene quel che finisce bene” disse l'Analgesico “Ti porto a casa io KrakVxzth , così sono sicuro che non fai il furbo!” dicendo questo si caricò Luca il Karbonera sulle sella del gigantesco chopper e sparì in uno sbuffo di fumo.

“Bene!” disse Luca “Ora siamo liberi di tornare a casa.. Nattefresco, vieni qui!”

“Tutti Nudi!” Rispose l'unicorno con un curioso sorriso sul muso.

“Ora me lo dai?” Chiese Troy a Luca

“Ma dai, ma sei una bambina e hai ancora la bocca sporca di latte!” rispose Luca

“Non è latte” disse Troy in modo lapidario

“TUTTI NUDI!” Sentenziò Nattefresco annuendo sontuosamente e sorridendo ancora di più.

“Hey, ma Doro dov'è finita?” Chiese Danilurdio.

“Eccome, so' qqua” disse la ragazza varcando la porta. Era accompagnata dal Sepultura, i due si tenevano teneramente per mano.

“E' l'omo daa vita mia. Sciao!!”

“Uh!” confermò Derek e andarono via.

“Beh, dai, ora andiamocene via che mi sono già rotto il cazzo. Ora torniamo da Bernardo e poi vino e puttane a go go!” Disse Luca.

“Bene!!” disse Danilurido

“Bene!!” disse Troy

“Tutti nudi!” disse Nattefresco.

Ma d'improvviso un rombo assordante, il terreno che trema, la cupola di piombo che crolla da un lato davanti gli esterrefatti e coraggiosi avventurieri e mille mila soldati che irrompono e li circondano.

“Che palle!” Esclamò Luca “E voi chi cazzo siete?”

Dal mucchio di omoni si fece largo un tipo enorme e cattivissimo con un cavallo in groppa “Sono Pietro Acciaio, luogotenente di Re Kerry. Siete proscritti per le miniere, come il resto della popolazione di questi luoghi. Non rompete le palle, fatevi incatenare e non vi farò ascoltare il mio ultimo album”

La minaccia era evidente. I nostri si fecero incatenare e vennero portati in miniera.

“Di che miniere si tratta?” chiese Danilurido mentre veniva incatenato

“Miniere di Acciaio” rispose il soldato

“Ma l'acciaio non esiste in natura!” Rispose il nano.

E' questo il divertente! AHAHAHAHAH!!” Commentò un altro soldato mentre lo imbavagliava.